Don Antonio Bonerba

IL TERZO PARROCO Dl SAN GIROLAMO
RICORDA… MANIFESTA SE STESSO… RINGRAZIA…
ESORTA LA COMUNITÀ

L’esperienza parrocchiale a S. Girolamo ha profondamente inciso nella mia vita di Sacerdote. Appena ordinato Sacerdote, per l’imposizioni delle mani da parte del Papa Paolo VI, sono stato per alcuni mesi nella mia Parrocchia d’origine, Parrocchia di S. Giovanni Battista, a Bari-Poggiofranco, poi sono stato inviato dall’Arcivescovo di Bari, Mons. E. Nicodemo nella Parrocchia di S. Girolamo come vice parroco. E stato un impatto che ha fortificato il mio Sacerdozio, come donazione ai piu’ bisognosi, senza creare barriere.
Sono stato il vice parroco che, pur avendo ricevuto proposte alternative, e’ rimasto piu’ a lungo in Parrocchia, (per sei anni), accettando la sede ‘scomoda’, per amore verso la comunita’.
Ricordo con gioia gli incontri avati in famiglia, per condividere problemi, per consolare e soprattutto per porgere la Parola di Dio, in occasione dei sacramenti. Immerso in un contesto spesso violento, specie nei primi anni, mi sono sforzato di mostrare pazienza, unita a fermezza nei principi cristiani. Con i ragazzi molto spesso negli anni giovanili ho trascorso momenti di gioia con chitarra e giocando con loro. In molti modi mi sono prodigato in attivita’ manuali, coinvolgendo i ragazzi, quasi per gioco, e poi gli adulti, inculcando in loro il disinteresse e l’amore verso la comunita’. Con l’aiuto di Dio e con la collaborazione degli uomini, ho visto cambiamenti e ne ringrazio il Signore.
Il decoro della Chiesa, casa di Dio e luogo che favorisce gli incontri con Dio e i fratelli, e’ stato un altro obiettivo, che mi sono sforzato di conseguire.
I vari gruppi, attualmente esistenti in Parrocchia, vogliono essere l’espressione di una visione di Chiesa ricca di molti carismi, ma tendenti all’unita’ nell’amore a Cristo e ai fratelli.
Molteplici poi sono state le esperienze di gioie unite alla sofferenza, pero’ il Signore mi ha donato la pazienza e la perseveranza. Di questo ringrazio il Signore e sono fortemente convinto che chi si affida a Lui, non rimane deluso. Dopo circa quindici anni trascorsi nella Parrocchia di San Girolamo, prima come vice parroco e dal 1979 come parroco, non ho altro che ringraziare il Signore, che mi ha guidato e la comunita’, che mi sostiene con un po’ di riconoscenza. Forse c’e’ qualcuno che non sempre ha valutato in bene l’opera compiuta dalla mia povera persona, pero’, nonostante tutto gli manifesto il mio affetto e le mie intenzioni di promuovere il vero bene della comunita’ parrocchiale.
Spesso mi sono detto: “il ‘Parroco e’ Lui, Cristo’ ed io devo essere un suo indegno esecutore. E come per Cristo anche per me, c’e’ la croce e la gloria”. La gloria soprattutto non dagli uomini ma da Dio.
Certamente ci sono molti altri progetti che il Signore ha riservato per la comunita’ di S. Girolamo e che oggi noi non possiamo prevedere. Una verita’ e’ da accettarsi: “I progetti di Dio, non sempre coincidono con quelli degli uomini”.
Dopo i trent’anni della Parrocchia, invito l’intera comunita’ a essere attenta a tutti i doni di Dio, per fruttificargli sempre di piu’. 

Don Nicola Pascazio

2º PARROCO Dl SAN GIROLAMO 

RICORDA GLI ANNI PIU’ BELLI DEL SUO SACERDOZIO

Ricordo con grande nostalgia la mia lunga permanenza alla guida della comunita’, dal 1967 al 1979.
Quante realizzazioni, di ordine strutturale e spirituale, quante gioie ma anche quante difficolta’ da superare. Il Signore mi ha assistito e per questo gli rendo grazie.
In quegli anni, la mia primaria preoccupazione, fu quella di aiutare le persone a conoscersi e a familiarizzare, per formare una vera “comunita’”; purtroppo, pero’, fui costretto a dover ricomin ciare per ben tre volte.
Infatti nel 1973 tutti gli abitanti delle palazzine A, B, C, D, E, F, furono sloggiati e trasferiti nel nuovo comprensorio delle case popolari del quartiere S. Paolo e al loro posto, dopo una sommaria ristrutturazione, vennero nuovi abitanti.
Nel 1974 sorsero i grandi palazzi di Via S. Girolamo e di Via Ottorino Respighi, ed i nuovi arrivati non si amalgamavano con gli abitanti delle case popolari.
Infine, nel 1975, tutti gli abitanti delle case popolari furono trasferiti al Rione Japigia dove fu fondata la Parrocchia di San Luca.
Questo continuo movimento demografico mi costrinse a dover ricominciare continuamente la pastorale con i nuovi venuti e a reinventare forme di aggregazione. Tra le varie iniziative escogitate bisogna ricordare la realizzazione della festa Patronale di S. Girolamo a settembre e la serie di ben otto “Ponte d’oro” con la partecipazione dei bambini della Parrocchia. Usavo dire a Mons. Nicodemo e poi a Mons. Ballestrero che quasi ogni anno cambiavo parrocchia…
L’attivita’ che pero’ mi ha dato tante soddisfazioni e’ stata la educazione cristiana dei ragazzi. Infatti, fin dall’inizio del mio arrivo, nella parrocchia riuscii ad avere al catechismo tutti i bambini delle elementari ed i ragazzi della scuola media; riuscii a distaccare la celebrazione della cresima a due anni dalla prima comunione e a continuare anche dopo il sacramento della cresima la catechesi biblica con i ragazzi piu’ grandi, facendoli diventare “assistenti” al catechismo. Ogni sabato visitavo i ragazzi a scuola per avere con loro un continuo contatto e per sensibilizzare gli Insegnanti ad una educazione religiosa anche a scuola. Molto intensi furono i rapporti di collaborazione con il Direttore Didattico Prof. Filippo Ierardi, che collaboro’ in pieno alla vita parrocchiale, e con il preside della scuola Media Prof. Giovanni Bozzo, che mi fu sempre vicino.

Posso dire, comunque, che alla parrocchia ho dato gli anni piu’ belli del mio sacerdozio, perche’ e’ stata “il primo amore”; venni infatti molto giovane e pieno di tanta disponibilita’ al lavoro pastorale. 


A colloquio con don Vito Diana

PRIMO PARROCO DI SAN GIROLAMO

In un colloquio privato avuto con il primo parroco, Don Vito Diana, si è sottolineato il buon ricordo della sua esperienza pastorale per due “scelte avanzate”: aver dato grande risalto al settore degli adulti e aver costituito un consiglio di Amministrazione. La scelta degli adulti fu motivo di aggregazione di numerose famiglie nella vita parrocchiale, per cui esse si sentirono coinvolte in tutte le difficili vicende.
Si penso’ a formare un valido gruppo di Catechisti, che conservano ancora l’entusiasmo iniziale del loro ministero, pur avendo cambiato Parrocchia.
Il Consiglio di Amministrazione, formato da circa cinque uomini tra cui il sig. Baruzzi’ e il sig. Cuccovillo, fu una delle prime esperienze in Diocesi.